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Visualizzazione dei post da 2015

Recensione “Lolita” di Vladimir Nabokov

«Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta. Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.»    La parola “Lolita” nell’immaginario collettivo fa pensare subito alla parola “Lolicon”, un genere erotico degli anime hentai che si focalizza su giovani ragazze prepuberali, ma anche alla Lolita fashion, una sottocultura fashion originata in Giappone che si basa sugli abiti ispirati all’epoca vittoriana dall’aspetto infantile e carino, e dai suoi sottogeneri come il Gothic Lolita o il Sweet Lolita.    Anch’io come molti lo conobbi in questo modo, e fui curioso di sapere da dove si fosse originato il termine, per cui appena ebbi la possibilità presi dalla

Toradora ep.3-La scala verso il futuro

  Anni fa vidi casualmente in tv alcune puntate sparse di Toradora. Non la seguii ma mi era rimasto un dolce ricordo di essa. Recentemente l'ho rivista tutta e ho potuto apprezzarla a pieno con un occhio più critico e attento. Non solo è diventato uno dei miei anime preferiti, ma ha influenzato anche il mio modo di confrontarmi con la realtà.   In questo articolo volevo soffermarmi su una parte in particolare. Avete presente l'episodio 3 dove Ryuuji e Taiga aiutano Minori in uno dei suoi lavori part-time, e Ryuuji e Minori rimangono intrappolati nel magazzino? Due frasi mi sono rimaste impresse.   Minori per incoraggiare sé stessa e Ryuuji intonando l'inno della sua scuola fa "La scala che ci conduce verso il futuro!" La scala che avrebbe condotto Ryuuji al suo futuro con Minori. Già, perché no? Del resto sappiamo che Minori sin dall'inizio ha contraccambiato l'amore che Ryuuji provava per lei, e col passare del tempo i due si sarebbero certamente messi

Recensione Aeon e White di Gumitien (Angela Vianello)

     Ho conosciuto Angela Vianello-alias Gumitien-ed il suo lavoro credo quasi come tutti voi attraverso il suo anime White su YouTube, trovato a caso in un giorno di noia su internet. Mi piacque subito molto e lo vidi in poco tempo. Quando poi scoprii che aveva fatto anche un manga ispirato ai suoi personaggi, Aeon, mi affrettai subito ad acquistare il volume 1 alla prima libreria che conoscessi che lo avesse, non esitando ad investire i miei soldi in una delle poche opere italiane degne d'interesse. Lo finii presto, e già allora sentivo il bisogno di dire qualcosa su di essa, ma aspettai per il momento perché non me la sentivo.    Il secondo volume, ok lo ammetto, l'ho letto nella stessa libreria dove acquistai il primo scroccando in un angolino nascosto dalla vista dei commessi nell'estate scorsa, dove sicuramente non avevo nulla di meglio da fare che fare avanti e indietro da casa spendendo l'intera giornata in libreria.   Ora che è appena uscito il