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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

Il nome della rosa al Teatro degli Audaci

"IL NOME DELLA ROSA OVVERO SULLA SOGLIA DEL LABIRINTO Ha un Kydos omerico... La voce delirante del protagonista che assapora la vittoria... In un concerto di continue sconfitte. Lo spettacolo si fonda su effetti di luci e ombre. Sarà ovviamente diversa dal film. Perché è un'altro linguaggio. Però sono rimasto fedele agli accadimenti."   Lo descrive così Pablo Maximo Taddei, il regista dell'opera, il quale è anche l'inventore degli “psicosuoni”, una tecnica basata sull’alterazione del timbro vocale e sull’uso di una gestualità e di una mimica particolarmente espressive, quasi caricaturali, in pieno accordo con la voce e la musica. Una scena in cui la luce gioca con la presenza degli attori, dove si muovono corpi e voci in un crescendo di “recitar-cantando”, usando il corpo come “cassa di risonanza”, ed inserendo la mimesi e le motivazioni legate al sentimento ed agli stati d’animo della frase da interpretare.   Essendo un amante della letteratura ed attore dile

Pensieri su Death Note Netflix film 2017 live action remake americano

Ok. So che questo articolo genererà molto flame, ma volevo esprimere la mia opinione. Quando ho finito di vedere il drama di Death Note 2015, (che a proposito è molto bello, vedetelo, se non siete troppo schizzinosi nell'accettare alcuni cambiamenti) era stato annunciato nei titoli di coda che nel 2016 sarebbe uscito il film sequel della trilogia cinematografica di Death Note 2006, questa volta con ben sei Death Note, e non vedevo l'ora che uscisse. Poco dopo lessi la notizia che una produzione americana aveva ingaggiato Nat Wolff come protagonista per la loro versione di Death Note. Pensai all'inizio preoccupato che si trattasse dello stesso film, ma notizie e trailer successivi mi fecero capire che si trattavano di due film differenti e che quest'ultima sarebbe uscita invece nel 2017. Cercando su Google i film di Adam Wingard, dopo che scoprii che era a regia del film, ho sentito un irrefrenabile bisogno di correre a chiamare Yotobi per chiedergli di fare una recens

Recensione light novel italiana "Loser" di Momo Gatari, Linee Infinite Edizioni

  Essere l'admin di una pagina facebook sulle light novel con soli 947 likes è di certo un lavoro noioso, soprattutto quando si ha un pubblico poco attivo di un genere poco diffuso. Controllando i messaggi sono stato sorpreso di ricevere la richiesta di una recensione da coloro che si definivano la prima light novel italiana. Leggo: Loser scritto da Momo Gatari, pseudonimo dei coniugi Andrea e Laura Cattaneo, illustrato da Alonso Elias Rojas Ferrer, e pubblicato dalla Linee infinite edizioni è la prima light novel scritta e pubblicata in italia. E per non sbagliarci, c'è scritto pure LIGHT NOVEL sulla copertina.   Essendo un appassionato di light novel, e trattandosi di una light novel addirittura italiana, non potevo rifiutare.   Ma fermiamoci un momento.   Dire che Loser sia la prima light novel italiana non solo sarebbe una cosa non vera, ma anche un'ingiustizia nei confronti di chi per primo ha davvero tentato di portare questo fenomeno letterario in casa.   Ho s