"IL NOME DELLA ROSA OVVERO SULLA SOGLIA DEL LABIRINTO Ha un Kydos omerico... La voce delirante del protagonista che assapora la vittoria... In un concerto di continue sconfitte.
Lo spettacolo si fonda su effetti di luci e ombre. Sarà ovviamente diversa dal film. Perché è un'altro linguaggio. Però sono rimasto fedele agli accadimenti."
Lo descrive così Pablo Maximo Taddei, il regista dell'opera, il quale è anche l'inventore degli “psicosuoni”, una tecnica basata sull’alterazione del timbro vocale e sull’uso di una gestualità e di una mimica particolarmente espressive, quasi caricaturali, in pieno accordo con la voce e la musica. Una scena in cui la luce gioca con la presenza degli attori, dove si muovono corpi e voci in un crescendo di “recitar-cantando”, usando il corpo come “cassa di risonanza”, ed inserendo la mimesi e le motivazioni legate al sentimento ed agli stati d’animo della frase da interpretare.
Essendo un amante della letteratura ed attore dilettante, oltre che un accanito di Sherlock Holmes su cui è ricalcato Guglielmo di Baskerville, il cui cognome è tratto da Il mastino dei Baskerville che è il mio romanzo preferito del detective londinese, sono stato molto eccitato alla notizia di questa nuova rappresentazione dal vivo de Il nome della rosa.
Avendo letto il romanzo precedentemente, mi ha inorridito e deluso la versione cinematografica di essa, con scelte registiche riguardo cambiamenti o tagli di cui non capivo il motivo, come quando alla scena dove Guglielmo deduce nome, colore, altezza e grandezza di Brunello, il miglior cavallo appena scappato dal monastero, viene sostituito da una dove Guglielmo pur non essendo mai stato al monastero in precedenza, sa indicare ad Adso dove si trovi l'orinatoio vedendo un monaco entrarvi agitato e uscirne sollevato.
Mi chiedo quindi se, visto che il regista Taddei ha detto che si manterrà fedele ai fatti, il finale di questa versione teatrale sarà la stessa nel romanzo, dove l'amante di Adso viene portata a morte nella notte o a lieto fine con la sua apparizione finale come nel film?
Il film ha inoltre una regia proprio esteticamente brutta, grottesca e squallida, e non gotica in un tentativo non riuscito di catturare l'atmosfera oscura e lugubre del medioevo nell'opera originale. So bene invece che il mondo del teatro è completamente diverso da quello del cinema, e non dubito che ci saranno differenze di linguaggio nella sua rappresentazione, con i limiti ma anche con i pregi del palcoscenico. Mi auguro semplicemente, e l'immagine di locandina già promette bene ai miei occhi, che la rappresentazione avrà più successo rispetto al film, non solo in termini di incassi, ma anche della capacità di riuscire a catturare e ad esprimere l'essenza del libro nonostante i limitati mezzi scenografici e del budget teatrale, a differenza del colossal cinematografico in cui a quanto pare i milioni investiti non sono stati abbastanza per produrre un film decente.
Dalla locandina ufficiale dello spettacolo possiamo vedere nel cast degli attori i nomi di Flavio de Paola, Danilo Zuliani, Emiliano Ottaviani figurare sullo sfondo di un monaco rivolto verso di noi, avente ai suoi lati due monaci anziani e un quarto dal volto oscurato alla sua estrema sinistra.
Saranno i tre gli unici attori di questo adattamento teatrale o figureranno semplicemente come protagonisti?
Andando in ordine di personaggi secondo lo schema protagonista-coprotagonista-antagonista, Flavio De Paola sarà Guglielmo da Baskerville, mentre Danilo Zuliani Adso da Melk, e quindi Emiliano Ottaviani Jorge da Burgos? O sarà Emiliano Ottaviani essendo l'attore più giovane il novizio Adso da Melk?
Ora, a distanza di otto mesi dalla morte del padre dell'opera avvenuta nella sua casa di Milano il 19 febbraio 2016, andrà in scena il 06 ottobre al Teatro degli audaci la prima dello spettacolo teatrale, per poi durare fino al 23 ottobre. Ci saremmo augurati che il nostro maestro di vita e cultura, avesse potuto vivere abbastanza a lungo da assistere all'adattamento di ciò che viene considerato il suo capolavoro, e per tale ragione credo che noi estimatori del prof. Umberto Eco dovremo in questa occasione vedere in sua memoria la sua opera riprender vita.
Ma intanto, se volete conoscere tutti i dettagli su come sarà la rappresentazione, siete invitati alla conferenza stampa che si terrà lunedì 12 settembre alle ore 19, sempre al Teatro degli Audaci Roma. Più rinfresco. Cibo e letteratura, perché non andarci? Io ci sarò.
Per ulteriori informazioni visitate i link del sito ufficiale e della loro pagina Facebook:
http://www.teatrodegliaudaci.it
https://m.facebook.com/teatrodegliaudaci.it
Lo spettacolo si fonda su effetti di luci e ombre. Sarà ovviamente diversa dal film. Perché è un'altro linguaggio. Però sono rimasto fedele agli accadimenti."
Lo descrive così Pablo Maximo Taddei, il regista dell'opera, il quale è anche l'inventore degli “psicosuoni”, una tecnica basata sull’alterazione del timbro vocale e sull’uso di una gestualità e di una mimica particolarmente espressive, quasi caricaturali, in pieno accordo con la voce e la musica. Una scena in cui la luce gioca con la presenza degli attori, dove si muovono corpi e voci in un crescendo di “recitar-cantando”, usando il corpo come “cassa di risonanza”, ed inserendo la mimesi e le motivazioni legate al sentimento ed agli stati d’animo della frase da interpretare.
Essendo un amante della letteratura ed attore dilettante, oltre che un accanito di Sherlock Holmes su cui è ricalcato Guglielmo di Baskerville, il cui cognome è tratto da Il mastino dei Baskerville che è il mio romanzo preferito del detective londinese, sono stato molto eccitato alla notizia di questa nuova rappresentazione dal vivo de Il nome della rosa.
Avendo letto il romanzo precedentemente, mi ha inorridito e deluso la versione cinematografica di essa, con scelte registiche riguardo cambiamenti o tagli di cui non capivo il motivo, come quando alla scena dove Guglielmo deduce nome, colore, altezza e grandezza di Brunello, il miglior cavallo appena scappato dal monastero, viene sostituito da una dove Guglielmo pur non essendo mai stato al monastero in precedenza, sa indicare ad Adso dove si trovi l'orinatoio vedendo un monaco entrarvi agitato e uscirne sollevato.
Mi chiedo quindi se, visto che il regista Taddei ha detto che si manterrà fedele ai fatti, il finale di questa versione teatrale sarà la stessa nel romanzo, dove l'amante di Adso viene portata a morte nella notte o a lieto fine con la sua apparizione finale come nel film?
Il film ha inoltre una regia proprio esteticamente brutta, grottesca e squallida, e non gotica in un tentativo non riuscito di catturare l'atmosfera oscura e lugubre del medioevo nell'opera originale. So bene invece che il mondo del teatro è completamente diverso da quello del cinema, e non dubito che ci saranno differenze di linguaggio nella sua rappresentazione, con i limiti ma anche con i pregi del palcoscenico. Mi auguro semplicemente, e l'immagine di locandina già promette bene ai miei occhi, che la rappresentazione avrà più successo rispetto al film, non solo in termini di incassi, ma anche della capacità di riuscire a catturare e ad esprimere l'essenza del libro nonostante i limitati mezzi scenografici e del budget teatrale, a differenza del colossal cinematografico in cui a quanto pare i milioni investiti non sono stati abbastanza per produrre un film decente.
Dalla locandina ufficiale dello spettacolo possiamo vedere nel cast degli attori i nomi di Flavio de Paola, Danilo Zuliani, Emiliano Ottaviani figurare sullo sfondo di un monaco rivolto verso di noi, avente ai suoi lati due monaci anziani e un quarto dal volto oscurato alla sua estrema sinistra.
Saranno i tre gli unici attori di questo adattamento teatrale o figureranno semplicemente come protagonisti?
Andando in ordine di personaggi secondo lo schema protagonista-coprotagonista-antagonista, Flavio De Paola sarà Guglielmo da Baskerville, mentre Danilo Zuliani Adso da Melk, e quindi Emiliano Ottaviani Jorge da Burgos? O sarà Emiliano Ottaviani essendo l'attore più giovane il novizio Adso da Melk?
Ora, a distanza di otto mesi dalla morte del padre dell'opera avvenuta nella sua casa di Milano il 19 febbraio 2016, andrà in scena il 06 ottobre al Teatro degli audaci la prima dello spettacolo teatrale, per poi durare fino al 23 ottobre. Ci saremmo augurati che il nostro maestro di vita e cultura, avesse potuto vivere abbastanza a lungo da assistere all'adattamento di ciò che viene considerato il suo capolavoro, e per tale ragione credo che noi estimatori del prof. Umberto Eco dovremo in questa occasione vedere in sua memoria la sua opera riprender vita.
Ma intanto, se volete conoscere tutti i dettagli su come sarà la rappresentazione, siete invitati alla conferenza stampa che si terrà lunedì 12 settembre alle ore 19, sempre al Teatro degli Audaci Roma. Più rinfresco. Cibo e letteratura, perché non andarci? Io ci sarò.
Per ulteriori informazioni visitate i link del sito ufficiale e della loro pagina Facebook:
http://www.teatrodegliaudaci.it
https://m.facebook.com/teatrodegliaudaci.it
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