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Come due coreani di nome Choi rivoluzionarono il rock russo e cinese


Il fenomeno mondiale della Korean Wave e il successo della musica K-pop dettato dalla ibridazione di pop, rap, rock, hip hop, elettronica, blues e reggae, ha raggiunto negli ultimi anni gli angoli più disparati del mondo e assistiamo sempre più a membri delle k-pop band provenire da diversi paesi come Giappone, Cina, Taiwan, Thailandia e altri ancora.


  Cosa c'entrano allora i coreani col rock russo e cinese vi chiederete?
  È una cospirazione dei sudcoreani per conquistare il mondo attraverso il soft power e il sex appeal della loro industria dell'intrattenimento per plasmare le menti dei nostri giovani?
  O stanno per annunciare delle nuove band cinesi e russe con membri coreani che si sono infiltrati anche nelle industrie musicali estere per influenzare ancor più il mercato mondiale?
  La risposta sono un cinese-coreano e un russo-coreano, chiamati entrambi Choi.
  Ma come fanno dei coreani a essere anche cinesi e russi?
  Il mistero è ben presto svelato.
  La Cina e la Russia essendo paesi confinanti e vicini storici della Corea, giganti continentali e potenze rivali che circondavano la penisola, più volte nella storia alleati, ma anche nemici, hanno assistito nel corso dei secoli a moti migratori che hanno portato agli abitanti della Corea a stabilirsi e inserirsi nelle loro nuove società ospitanti, in alcuni casi volontariamente e in altri forzatamente.


  Choi, pronunciato come "Chwe" [tɕʰwe] in coreano e scritto come 최 in hangeul, derivato dal carattere cinese o hanja 崔, è il 4° cognome più diffuso in Corea e significa "governatore che sovrintende alla terra e alla montagna", ma anche montagna o vetta.
  In cinese mandarino il cognome 崔 viene romanizzato invece in Cuī e pronunciato come [tsʰwéi].


  Ed ecco che vi presento quindi Cui Jian (崔健), nome coreano "최건" [tsʰoe gʌn], cantante, compositore, musicista, chitarrista e trombettista cinese, nato a Pechino in una famiglia di musicisti di origini coreane.

Cui Jian con una chitarra elettrica davanti a piazza Tiananmen per sottolineare come abbia portato il rock in Cina (modesto il ragazzo). 

Conosciuto con il soprannome di "Vecchio Cui" (老崔), è il pioniere della musica rock in Cina e il padre del rock cinese. 


  Nell'Unione Sovietica invece il cognome 최 venne traslitterato in cirillico come Цой, da cui Tsoi o Tsoy in alfabeto latino.
  Conosciamo allora Viktor Robertovič Coj o Tsoy (in russo: Виктор Робертович Цой), cantante, chitarrista, attore, poeta, artista e vigile del fuoco, leader della rock band Kino. Nato a Leningrado da un'insegnante russa e un ingegnere sovietico-coreano di nome Valentina Vasil'evna Guseva e Robert Maksimovič Coj, è considerato uno dei pionieri del rock russo.


Il suo aspetto da cattivo ragazzo, ma dall'animo gentile e romantico lo porta a non avere nulla da invidiare agli idol coreani di oggi.


Se fosse in una kpop band odierna il suo stile da poeta maledetto e da bel tenebroso potrebbe farlo passare tranquillamente per il visual member del gruppo.

Viktor oppa saranghae 😍

Non assomiglia a Jimin dei BTS qui? 

Morto giovanissimo a soli 28 anni in un incidente d'auto, lavorò instancabilmente fino ai suoi ultimi giorni lasciando una moglie, un figlio e innumerevoli fan disperate per la sua dipartita.


  Viktor e Jian hanno rivoluzionato il panorama musicale della loro patria di adozione portando per primi un genere musicale tipicamente americano come il rock in due paesi completamente diversi tra loro, adattatandolo ai gusti e sensibilità locali, creando così nuovi sottogeneri musicali come il rock cinese e russo.
Due persone cresciute in contesti e culture differenti accomunate dalla origine coreana di cui però non conoscevano nemmeno la lingua, anche se Cui Jian, tuttora vivo invece, ammette di capirla, ma di non saperla parlare se non i più semplici saluti.


Il destino ha voluto che fossero proprio loro, i due Choi, a cambiare per sempre non solo la storia musicale di due paesi, ma del mondo intero, ispirando nuove generazioni a venire di artisti a creare la propria musica.



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