«Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta. Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.» La parola “Lolita” nell’immaginario collettivo fa pensare subito alla parola “Lolicon”, un genere erotico degli anime hentai che si focalizza su giovani ragazze prepuberali, ma anche alla Lolita fashion, una sottocultura fashion originata in Giappone che si basa sugli abiti ispirati all’epoca vittoriana dall’aspetto infantile e carino, e dai suoi sottogeneri come il Gothic Lolita o il Sweet Lolita. Anch’io come molti lo conobbi in questo modo, e fui curioso di sapere da dove si fosse originato il termine, per cui appena ebbi la possibilità presi dalla
Farei lo YouTuber se non fossi scopofobico.