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Recensione Aeon e White di Gumitien (Angela Vianello)

  

  Ho conosciuto Angela Vianello-alias Gumitien-ed il suo lavoro credo quasi come tutti voi attraverso il suo anime White su YouTube, trovato a caso in un giorno di noia su internet. Mi piacque subito molto e lo vidi in poco tempo. Quando poi scoprii che aveva fatto anche un manga ispirato ai suoi personaggi, Aeon, mi affrettai subito ad acquistare il volume 1 alla prima libreria che conoscessi che lo avesse, non esitando ad investire i miei soldi in una delle poche opere italiane degne d'interesse. Lo finii presto, e già allora sentivo il bisogno di dire qualcosa su di essa, ma aspettai per il momento perché non me la sentivo. 
  Il secondo volume, ok lo ammetto, l'ho letto nella stessa libreria dove acquistai il primo scroccando in un angolino nascosto dalla vista dei commessi nell'estate scorsa, dove sicuramente non avevo nulla di meglio da fare che fare avanti e indietro da casa spendendo l'intera giornata in libreria.
  Ora che è appena uscito il terzo, ma che purtroppo non è ancora arrivata nella mia libreria di scrocco di fiducia, sento che è giunto il momento giusto di fare una recensione.

  Ciò che mi ha stupito di più di White è stato lo stretto parallelismo che ho trovato con i sogni lucidi. I sogni lucidi sono, per chi non li conoscesse, sogni dove ti rendi conto di star sognando, e per questa ragione sei in grado di controllarlo e di modificare l'ambiente in cui interagisci, proprio come una realtà virtuale o mondo parallelo dotato di leggi proprie come in White. Ciò mi entusiasma molto perché l'argomento dei lucidi è ancora una nicchia per pochi, e le opere d'intrattenimento derivate, come il famoso Inception e la recente webseries Anamnesis sono fatti male per chi come me ha sperimentato di persona esperienze simili, in quanto non sono realistici in termini scientifici ma si distaccano di molto per venire incontro a una fantascienza commerciale fruibile dalla massa. 

  White invece no, è una delle poche o forse l'unica rappresentazione buona e fedele alla realtà dei sogni lucidi, nonostante probabilmente sia stata una coincidenza casuale e non voluta di Angela. Ho chiesto anche a Angela stessa su Facebook se conoscesse l'argomento dei sogni lucidi e se ci si è ispirata, ma non mi ha mai risposto, sigh. 
  In White per esempio l'ora del cellulare di Giada appare diffettata, così come nei sogni lucidi dove le scritte non rimangono mai fisse e invariabili e spesso si intravedono scritture strane. 
  I mostri che abitano il mondo di White e che attaccano Davide e Giada per succhiare la loro energia, richiamano certi abitanti nativi del mondo dei sogni come i cosidetti "Voladores" dei libri sull'arte onirica di Castaneda, visti dalla letteratura a volte come figure guida nel viaggio notturno e altre come esseri minacciosi che rubano l'energia dei sognatori che visitano il loro mondo.
  Davide mostra a Giada come in quel mondo sia possibile far comparire qualsiasi cosa con la sola forza del pensiero e della volontà, come la pallina da baseball, concentrandosi sull'oggetto da far comparire utilizzando anche alcuni escamotage come trovarli "casualmente" da qualche parte nelle proprie tasche, dando una parvenza di razionalità al nostro subconscio che in questo modo accetta più facilmente di far apparire cose dal nulla. Lo stesso principio che regge il mondo dei sogni lucidi dove potenzialmente i sognatori possono fare tutto l'immaginabile. 
  Davide tenta anche inutilmente di avvertire Giada di non sforzare troppo le energie su un pensiero, o ché altrimenti sarebbe svanita da quel mondo perdendo "sincronia". Cioè metaforicamente si sarebbe svegliata. Nei sogni lucidi infatti non bisogna lasciarsi trascinare dalla corrente di un pensiero, ma bisogna rimanere sempre scettici e vigili su sé stessi e ciò che ci circonda, pena la perdita della lucidità se ti lasci andare alla corrente degli eventi. Osservare un punto particolare dell'ambiente di un sogno lucido infatti è una delle tecniche che si usano per svegliarsi a comando. 
  Giada che si sveglia sul letto confusa, incerta se ciò che ha visto sia vero e stato solo un "sogno", è una situazione familiare che accade ai sognatori lucidi. Lei si mette subito alla ricerca di Davide su Facebook e fortunatamente ci riesce. Purtroppo io non sono stato così fortunato. A volte anch'io ho conosciuto persone nei sogni di cui ho chiesto persino il nome, ma cercandoli poi nella realtà non le ho mai trovate. 



Quando fai un reality check.  

  Passando ad Aeon invece, la sua struttura narrativa si può dividere principalmente dividere in due parti: la prima commedia, la seconda fantascienza. 
  Aeon inizia come una tipica commedia scolastica sentimentale, un genere stranamente ancora poco diffuso in Italia, dove i generi predominanti del mondo dei fumetti è quello comico demenziale, o qualche titolo d'azione o fantasy; anche se a pensarci bene adesso anche l'America, la seconda patria del fumetto dopo il Giappone, non vanta di una grossa tradizione in questo genere. 
  Angela comunque è riuscita a fare un buon lavoro, e a renderlo propriamente italiano ambientandolo perfettamente nell'atmosfera nostrana, e anche se riecheggia molto i drama scolastici giapponesi, non stona affatto come una parodia forzata. 
  Questa prima parte era stata molto bella, i momenti tra Davide e Giada suscitavano tenerezza in me, con i loro problemi esistenziali, pensieri dell'adolescenza e riflessioni anche drammatiche e profonde, rimanendo nonostante ciò una commedia da ragazzi.
  Tra queste pagine, compare in una vignetta il numero di Davide sullo schermo del suo cellulare. Ora, non so se Angela l'abbia inserito apposta come un Easter Egg il numero di un amico o se sia semplicemente solo un numero a caso, ma preso dalla curiosità lo chiamai. 
  Mi rispose una voce maschile e gli domandai se stessi parlando con Davide Rosini (Che in White sappiamo essere il cognome di Davide su Facebook, preso in prestito nella realtà da Simone Rosini Fancazzista, amico di Gumi ). Lui mi rispose che sì, si chiamava Davide, ma che aveva un altro cognome, e che quindi avevo sbagliato persona. Imbarazzato, non gli chiesi se conoscesse Angela Vianello e se il suo numero fosse in suo tributo, e lo salutai per il disturbo. 
  Per cui scusami Davide, probabilmente ora ti toccherà cambiare numero visto che proveranno a chiamarti tutti.

  Nella seconda invece, quella di fantascienza, devo cominciare purtroppo con le critiche. 
  So che questa parte l'ha scritta non Angela, ma il suo amico Giampaolo Groff, mentre lei l'ha adattata a fumetto, per cui questa critica è rivolta a te Gianpaolo. Ammette che è la sua prima opera in questo genere in cui è inesperta. 
La trama è debole e blanda, faticando a reggersi in piedi, essa inizia solo poco dopo la metà verso la fine, come se fosse stata ricordata all'improvviso e venisse infilata a forza nell'intreccio. I personaggi abbozzati quindi sono come se fossero stati strozzati da tutto ciò che avrebbero voluto dire. Il ritmo d'azione è affrettato per il poco tempo concesso, la battaglia tra alieni è semplicistica e banale riducendosi a un semplice inseguimento, dandoci come conseguenza poco contenuto per ora in queste pagine in cui non è successo ancora nulla di questa grande macchinazione che si deve ancora rivelare.
"Il nostro linguaggio composto da segni chiari" per esempio è una ambigua, vaga, e a tratti fuori contesto, come se fosse stato messo solo per effetto.  
  Ci sono certamente delle buone idee e originali, l'idea complottistica, gli antichi astronauti, e l'ingegneria genetica dell'uomo come esperimento è ancora poco diffuso nella letteratura di massa, ma allo stesso tempo poteva essere sviluppato meglio parlando come appassionato di fantascienza. 
  White d'altronde è molto meglio sotto il punto di vista della fantascienza: è molto più realistico, credibile e sviluppato.
Penso che se Angela avesse pensato di fare una versione manga di White sarebbe stato un grande successo. E potrebbe farlo anche adesso. Se lo proponesse a Shockdom il quale sta pubblicando Aeon, avrebbe un modo di portare avanti e di sviluppare anche meglio su più pagine la sua storia, essendo pagata per farlo e allo stesso tempo accontentando i fan. 

  Leggo sotto le righe che c'è molto di Angela stessa dentro Aeon. I personaggi di Giada e Davide non solo sono i portavoce dei suoi pensieri e riflessioni sulla società, attraverso cui lei ci parla direttamente, ma addirittura le due anime scisse della sua personalità, lo yin e il yang, il femminile e il maschile. Giada rispecchia la sua parte femminile repressa e nascosta, come invece vorrebbe essere di più, ma che nonostante tutto essendo una ragazza essa a volte emerge in lei. Giada è una ballerina, uno dei sogni che aveva Angela da piccola di diventare da grande se non fosse stata una fumettista. Lei è una possibile lei alternativa, una possibilità persa. Giada è come Angela una ragazza sognatrice, sensibile e idealista, ma purtroppo legata da questa realtà che non le soddisfa, non le permette di essere a pieno lei stessa e di esprimersi senza essere criticata per il suo essere "maschiaccio" e strana fuori. 
Ma anche in Davide, la metà maschile, possiamo vedere traccia di lei, e anzi lui è anche più vicino alla realtà di com'è Angela rispetto a Giada. Entrambi amano e praticano il Kung Fu, sono spiriti combattivi e grintosi, sono "otaku" e amanti della cultura orientale, la semplicità dei modi fino all'aspetto e il modo di vestire. 
  La storia tra Davide e Giada è anche la storia dell'amore che cerca Angela ma che ha difficoltà a realizzare. L'essere capiti, amati ed accettati per quello che si è. 
  
  Il disegno è invece impeccabile. Angela riesce a passare dallo stile del manga tradizionale mescolando elementi europei e giapponesi, a disegni stilizzati in stile comico delle scenette per alleggerire l'atmosfera, fino ai fermo immagine come i volti di Giada e Davide così realistici che quasi spuntano dal libro come in una scena di film, come se potessero muoversi da un momento all'altro per parlarti. I colori brillanti sono vellutati e teneri dai toni quasi onirici e surrealisti, dando una sensazione di dolce e delicato. È sicuramente finora il mio stile preferito che ho visto in un fumettista. 
  
  Parlando del prezzo di copertina, 12.50€, penso sia un po' alto visto che costa quanto un libro e non un fumetto, anche se è il prezzo normale del mercato italiano per i fumetti d'autore. Credo questo sia uno dei motivi principali per cui la gente esita a comprarlo. Metterlo a meno di 10€ sarebbe stata una strategia commerciale migliore all'inizio per attirare il nuovo pubblico. Non so i conti che la casa editrice deve quadrare e le spese produzione, ma se più gente lo comprasse i costi in breve sarebbero recuperati. Sicuramente il costo del colore e la grandezza del formato incide, ma Aeon costa più di due manga tradizionali e ha meno contenuto narrativo e pagine che giungono a malapena cento.

  Passando ai particolari tecnici, riprendo una citazione di Angela "In Italia la figura dell'editor praticamente non esiste (= gli artisti si devono arrangiare da soli)" e si vede. Ci sono un paio di errori grammaticali di lettere sparsi, ma probabilmente sono solo sviste o refusi di stampa e io che sono troppo pignolo.

  Per riassumere tutto ciò devo purtroppo dare un voto in numero. Tenendo conto che i numeri contengono la pienezza del loro valore da 0 a 10, e non scolasticamente dove il minimo è 3 e se non prendi 6 è insufficiente, do a:

AEON: 6,5/10
WHITE: 8/10

 Nonostante le buone idee, la brevità degli episodi di White, l'esiguità degli episodi, la povertà dei mezzi data anche dal riuso di immagini precedenti e la stilizzazione di alcuni disegni per risparmiare tempo, incidono sul voto finale, ma altrimenti avrei dato tranquillamente un 9 o addirittura 10, anche se di mio solitamente sono molto critico nel sbilanciarmi e dare la perfezione che riservo solo ai miei pochi preferiti.
  
  Grazie per essere arrivati fino a qui! Ci vediamo alla prossima recensione. 
  Stay tuna!

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